domenica 10 aprile 2011

Destra e sinistra per me pari sono

E invece no.
Esiste ancora una differenza tra destra e sinistra.
E' anche un bene, perché significa che la dialettica politica ha ancora un senso.

La mia idea è che la politica debba solo fornire le regole della libera competizione tra individui e far funzionare la macchina dello stato. Macchina che deve limitarsi ai compiti essenziali: difesa, ordine pubblico, infrastrutture, amministrazione della giustizia. Nulla di più e nulla di meno.
Invece, in Europa e sempre più anche in America, si è caricato lo stato di funzioni gravose (pensioni, sanità, istruzione) che non è in grado di espletare e che dovrebbero spettare ai cittadini singoli.
Non solo.
Quelle stesse funzioni limitano la mia libertà.
Se io non voglio l'istruzione pubblica sono costretto a pagare l'istruzione due volte.
Se io non voglio la sanità pubblica sono costretto a pagarla due volte.
Non sono limitazioni da poco.
Avete sentito l'ultima sentenza della cassazione? Niente trapianti con scarsa possibilità di successo ai malati terminali. Ma se tu comunque volessi giocarti il tutto per tutto e rischiare? Lo stato non te lo concede, perché un giudice ha deciso chi deve vivere e chi deve morire. E allora devi andare in una clinica privata pagando ex novo una prestazione medica che avresti già pagato con le tue tasse.
E' giustizia questa?
Il welfare crea più ingiustizie di quante non ne voglia sanare.

Nessun commento:

Posta un commento