sabato 5 febbraio 2011

Come fottere il pensiero mainstream

Questo post me lo prendo per parlare di me medesimo.

Per prima cosa faccio mea culpa: per anni mi sono adagiato nell'alveo comodo del pensiero mainstream.
Cioè il pensiero di massa dell'ambiente che mi circonda.
Siccome l'ambiente che mi circonda ha una certa moralità e decenza, oltre che una certa istruzione, ero uno dei soliti stronzi radical chic con l'erre moscia che impesta la sinistra italiana da non so quando.

Se sono cambiato, in questi anni, paradossalmente lo devo anche alla cosiddetta "satira", la cui difesa ad oltranza è uno dei cavalli di battaglia della solita sinistra fancazzara.
In che modo?
Semplice.

La satira presenta le idee dell'altro. Certo, le ridicolizza, ma almeno le presenta.
Ovviamente, queste idee sono antitetiche a quelle del pubblico cui la satira si rivolge, quindi queste idee devono essere ridicolizzate perché tale pubblico riesca a stare a sentirle senza provare disgusto.
Mi ricordo sempre un bellissimo episodio del "Caso Scafroglia", trasmissione di quel genio di Corrado Guzzanti su Rai3 di quasi una decina di anni fa.
C'è Guzzanti che fa Luttwak e tiene al guinsaglio un noglobal; lo obbliga ad abiurare il socialismo e abbracciare il libero mercato, passando per una apologia del bipolarismo.
Il genio di Guzzanti ci presenta un Luttwak arcigno e delirante, che impone il suo pensiero inframmezzandolo con espressioni naziste che ricordano il Dottor Stranamore.

Ma quel che fa anche quel video (come tutta la satira ben fatta) è ricordarci che esiste una alternativa al pensiero mainstream della sinistra.
Le idee antitetiche espresse dalla satira fanno capolino nella testa degli spettatori.
Vengono derise e tutto il resto, ma ci entrano.
Poi uno nel suo privato magari le ripete ad altri, in tono farsesco, o magari per fare del cinismo raffinato.
In questo modo diventa possibile esprimere pareri contrari al pensiero mainstream anche in circoli mainstream, basta farne delle caricature e dire tali pareri in modo scherzoso.

Infine, tali pensiero perdono il loro carattere ridicolo e caricaturale nel momento in cui ci si sofferma a rifletterci su un attimo. Nel momento in cui vengono epurati dalla cornice grottesca della satira o dello scherzo, emerge fuori che anche l'altro ha le sue ragioni, i suoi motivi, che non è il mostro paranazista che viene dipinto e che le sue idee hanno una loro dignità.

Il percorso con cui responsabilizzazzione, libero mercato e competizione sono entrati nella mia testa di comunistello di merda passa anche dalla satira (oltre che dall'evidente fallimento delle politiche assistenziali, consociativistiche e nepotistiche tanto care a buona parte dell'intellighenzia di sinistra).
Il regalo migliore che il pensiero mainstream della sinistra ci fornisce, è il grimaldello per uscirne fuori.

Grazie satira!

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