giovedì 5 agosto 2010

I turisti della democrazia

Nel dibattito parlamentare di ieri, riguardo la sfiducia al sottosegretario Cosentino, colpiscono le parole del capogruppo della Lega Nord alla Camera.

Costui, in sostanza, sostiene che gli italiani hanno votato questo Governo, incarnato da Silvio Berlusconi, e che quindi l'unica alternativa a questo governo scelto dal corpo elettorale sia il ritorno immediato alle elezioni.

Questo cosa dimostra? Semplice, che chi ha fatto quelle affermazioni è un mero "turista della democrazia", uno che delle regole dello stato di diritto non ha mai capiro niente e parla per il solo gusto di dare aria alla bocca.

La Repubblica Italiana, infatti, è una repubblica parlamentare: che significa?
Che in Italia io e voi non votiamo un Governo o un Presidente del Consiglio, no no. Noi votiamo per il Parlamento.
Poi, una volta insediatosi, è il Parlamento a decidere se concedere o meno la fiducia ad un Governo.
E se questa fiducia viene meno, il Parlamento può sempre concederla ad un nuovo e diverso Governo: insomma, il Parlamento è sovrano in quanto i suoi membri sono eletti direttamente dai cittadini (cui spetta la sovranità, ricordatelo).

Il Governo non è sovrano perché i suoi membri sono scelti dal Presidente del Consiglio dei ministri il quale di per sé non ha alcun "mandato popolare" se non la fiducia del Parlamento.

Negli USA, che sono una democrazia presidenziale, il capo dell'esecutivo (e capo dello stato) è scelto direttamente dai cittadini [1] e come tale ha davvero un "mandato popolare", e proprio per questo non può essere sfiduciato dal Congresso in quanto sia Presidente che Congresso hanno la stessa investitura popolare.

In Francia, dopo quasi un secolo di parlamentarismo, il generale De Gaulle favorì la transizione verso un sistema più presidenzialista [2] in base al quale il Capo dello Stato (e non il capo del Governo) è eletto direttamente ed ha quindi una investitura popolare.

In Italia, che ci piaccia o no, vige il parlamentarismo: la Lega o il PdL possono dire ciò che vogliono, ma costituzionalmente Berlusconi non ha alcun "mandato popolare" se non quello come parlamentare e la fiducia delle Camere.
Si ama tanto cianciare di "costituzione materiale", ma chi lo fa dovrebbe ricordare che l'Italia ha una costituzione scritta proprio per evitare che delle modifiche all'assetto costituzionale avvengano tramite procedure facilitate: chi vuole cambiare la Costituzione si accomodi, servono i 2/3 dei voti in ogni camera oppure un referendum confermativo.
Se non ce la fate a passare attraverso questo tenetevi la Costituzione che c'è senza blaterare di improbabili "costituzioni materiali".



[1] In realtà il Presidente degli Stati Uniti viene eletto non direttamente bensì tramite un curioso "collegio elettorale" che riunisce dei "grandi elettori" a loro volta eletti stato per stato.
Di fatto però in centinaia d'anni di democrazia americana i "grandi elettori" non hanno mai alterato l'esito delle elezioni con iniziative personaòli contrarie al mandato dato loro dai cittadini.

[2] Il sistema francese attuale, nella "Quinta Repubblica", è "semipresidenziale" in quanto il Presidente della Repubblica è eletto direttamente ed ha alcune funzioni esecutive, oltre a poter sciogliere l'Assemblea Nazionale a suo piacimento.
La gran parte delle funzioni esecutive però spettano al Governo vero e proprio ed a un Primo Ministro che ha bisogno della fiducia dell'Assemblea Nazionale per rimanere in carica.

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