sabato 4 giugno 2011

Nucleah powah!

Perché dire "no!" al nucleare?
Perché siamo pecoroni spaventati dalla vicenda di Fukushima?
No.

Banalmente, perché "il nucleare" è una tecnologia che attualmente presenta dei rischi non accettabili.


Serviva Fukushima per dimostrarcelo?
No, non serviva Fukushima per saperlo, ma Fukushima ci ha mostrato un'altra cosa: che il paese tecnologicamente più avanzato del mondo, con una cultura della sicurezza portata all'ossesso è stato vittima di un incidente nucleare gravissimo.
Intendiamoci, per mero numero di morti il maremoto è stato ben più letale dell'incidente nucleare.
Ma non è questo il punto: la centrale di Fukushima sta avvelenando e continuerà ad avvelenare centinaia di chilometri quadri di territorio. Questo è perfino più grave della perdita di vite umane: immaginate cosa significherebbe l'eventualità di dovere abbandonare per migliaia di anni Venezia, o Firenze o Roma.
Considerato che l'intero territorio italiano è de facto un museo a cielo aperto, immaginate cosa vorrebbe dire dover mandare tutto in merda per il nucleare.

Certo, qualcuno avrà da obiettare che l'incidente di Fukushima è avvenuto a seguito di un evento "imprevedibile" in una centrale vecchia di almeno 40 anni che stava per essere dismessa.
Ma è una obiezione che non sta in piedi.
  1. Se ammettiamo che ci siano eventi imprevedibili, chi ci assicura allora che lo stesso non possa accadere in Italia? Sono imprevedibili, eh...
  2. Se ammettiamo viceversa che l'evento fosse prevedibile (anche se non la sua esatta tempistica), la conseguienza logica è che il paese tecnologicamente più avanzato del mondo, con una cultura della sicurezza portata all'ossesso non sia stato in grado di approntare un piano per fare fronte ad una simile eventualità.
  3. La centrale era vecchia, ma ha passato i controlli di sicurezza dell'anno del signore 2010. Sennò, il paese tecnologicamente più avanzato del mondo, con una cultura della sicurezza portata all'ossesso l'avrebbe chiusa quella centrale.
    Ciò significa che quella centrale, per quanto vecchia, era certificata come "sicura" in base a standard di riferimento moderni.
Per tutte queste ragioni, è necessario prendere atto della realtà: i nostri protocolli di sicurezza in fatto di energia nucleare non vanno bene.
La realtà ha smentito l'illusione che potessero andare bene.
Questo sempre nel paese tecnologicamente più avanzato del mondo, con una cultura della sicurezza portata all'ossesso, che guarda caso non è certo l'Italia.
Se è potuto succedere questo (che già è inaccettabile) in Giappone, immaginate a casa nostra.

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