sabato 18 giugno 2011

A glimpse of democracy

Quale che sia il vostro giudizio sull'ultima tornata referendaria, bisogna ammettere che il solo fatto di avere raggiunto il quorum sta scaldando i motori di tutte le macchine referendarie, che fino ad ora erano spenti.
Dai referendum contro la caccia a quelli sulla droga.
Ce n'è uno particolarmente interessante che riguarda la legge elettorale.
Promosso dalla solita sinistra estrema (guardate i firmatari e capite), ansiosa di tornare ad un modello "Prima Repubblica" (proporzionale senza sbarramenti così entrano tutti in parlamento), questo eventuale referendum può tornare utile se PdL e PD sapranno approfittarne.
Ma è un giochino ad incastri, ci vorrebbe una tempistica perfetta ed un senso democratico che latita.
Ma ci si può comunque sperare.
Il giochino ad incastri è questo:

  1. Che il timore di un ritorno al proporzionale convinca Berlusconi che alle prossime elezioni politiche lui sarà messo in un angolo. Senza premio di maggioranza verrebbe comunque messo in minoranza, anche se "vincesse le elezioni".
  2. Che Berlusconi, quindi, capisca che la sua sola chance è il maggioritario.
  3. Capito questo, che decida di giocarsi il tutto per tutto e mandare a cagare la Lega per accordarsi col PD sull'unica legge elettorale che possa stare bene ad entrambi, ovverosia il maggioritario.
Il maggioritario serve al PdL per i motivi su detti. Per Berlusconi governare in coalizione è come non governare (infatti tutti coloro che hanno una linea politica diversa dalla sua sono stati allontanati, vedi Casini & Fini) quindi per lui il proporzionale sarebbe una sconfitta in partenza.

Per il PD il proporzionale significa subìre l'OPA ostile di Vendola e farsi fagocitare dal pugliese con l'orecchino. Se Bersani ha un minimo di cervello (ne basta un minimo) farà di tutto per opporsi a questo.

La parte difficile di questo gioco ad incastri sta nel fatto che per il PdL abbracciare il maggioritario e abbandonare le logiche di coalizione significa innescare la crisi di governo con la Lega.
Una riedizione di ciò che fece Veltroni nel tardo 2007 insomma, quando disse che alle politiche successive il PD non si sarebbe ripresentato in coalizione con i Mastella ed i Ferrero.
Tempo 6 mesi ed il governo Prodi II era già stato sfiduciato dal parlamento.

Quindi perché questo avvenga ci vuole una tempistica precisa ed una visione politica chiara.

Magari se Berlusconi smettesse di bombarsi di viagra forse se ne renderebbe conto da solo.
I "liberi servi" se servissero a qualcosa potrebbero pure sforzarsi di farglielo presente.

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