mercoledì 23 novembre 2011

Disastro, parte III: la cura


La cura(?): Monti

Ci e' stato detto che il problema dell'Italia era politico. Che i fondamentali della nostra economia erano sani, ma non eravamo politicamente credibili: sarebbe bastato ambiare premier e di colpo il nostro spread sarebbe precipitato.
Sarei tentato di dire che le vicende di questi giorni abbiano smentito questa affermazione, ma in realta' non e' cosi.
Perche' non sono i fatti di questi giorni a smentire quella frase, bensi' i fatti di anni ed anni.
L'aumento dello spread BTp-Bund sarebbe stato causato da Berlusconi? Ah si'? Ed allora come mai lo spread BTp-Bund ha lo stesso fottuto identico andamento dello spread Bonos-Bund e Oat-Bund? Berlusconi e' in grado di affossare i conti pubblici spagnoli e francesi?
Mi si potra' dire che si', nel mezzo della crisi una catena non e' piu' forte del suo anello piu' debole: se l'anello debole e' Berlusconi, allora questo potrebbe essere il fattore modulante delle oscillazioni dello spread in questi giorni. Vero. Ma guardate l'andamento dello spread italiano, spagnolo e francese: questo andamento e' correlato non da ieri o da qualche mese, ma e' praticamente sovrapponibile gia a partire da 5 anni fa! E... ooops, ma 5 anni fa Berlusconi non era nemmeno premier, o mi sbaglio? Eh!
Prima della crisi economica, da leader dell'opposizione italiana, Berlusconi era gia' in grado di influenzare il giudizio dei mercati sullo status delle finanze di Parigi e Madrid?
Ovviamente no. Cosa ne consegue? Che tutto cio' che e' stato detto in questi giorni e' una pura assoluta menzogna. Sia a sinistra (come ho appena dimostrato) che a destra: i maledetti berluscones in questi giorni si sono stracciati le vesti urlando di "attentato alla democrazia" perche' Mario Monti sarebbe un leader "non eletto dal popolo". Queste sono stronzate galattiche. Ho gia' avuto modo di dire su questo blog che l'Italia e' una democrazia parlamentare, non e' il popolo a scegliere il proprio governo. Non solo: il governo e' caduto proprio quando ha perso la sua maggioranza parlamentare, maggioranza che dal dicembre 2010 ormai si reggeva su una pattuglia di venduti che cercava posti al sole. Ovviamente i posti al sole sono pochi e TUTTI i parlamentari della maggioranza erano indispensabili, che tradotto significa che tutti i parlamentari che sostenevano il governo potevano reclamare le stesse pretese su un sottosegratariato. La strategia di Berlusconi (cedere ai ricatti dei suoi parlamentari) era quindi politicamente perdente gia' nel 2010.
Nel momento in cui ti tocca dare un posto al sole ad uno Scillipoti, che e' l'ultimo arrivato, poi dovrai sorbirti le richieste di chi ti ha leccato il culo fedelmente da 18 anni e rivendica anche lui un posto al sole.
Qualche scroto ambulante ha perfino gridato al “tradimento” contro coloro che si rallegravano della caduta di Berlusconi. “Tradimento”? Non so voi merde umane a chi abbiate venduto l'anima, quel che so per certo come la morte e' che io non sono mai stato berlusconiano, ne' sono disposto a difendere Berlusconi per il solo fatto di essere premier del mio paese. Mi chiamate “traditore”? Voi siete dei mentecatti che hanno confuso la democrazia parlamentare (in cui un premier puo' essere sfiduciato e sostituito) con l'autocrazia stile Putin. Andate affanculo, gia' che ci siete, e portateci anche tutta la vostra razza bastarda.
Ricapitalondo, quindi, Berlusconi e' caduto in parlamento sotto il peso delle sue contraddizioni. Si mettano il cuore in pace i berluscones: nessuna dittatura, nessun vulnus alle regole democratiche. Siete solo voi che fate schifo come una fistola sul culo.
Berlusconi e' stato fatto fuori dallo sgretolarsi della sua maggioranza parlamentare. Il suo sostituto e' stato indicato per compiacere Berlino.
Da una parte e' un bene, perche' Berlusconi e' stato il peggior premier chi si possa immaginare. Ma e' stato sostiuito con un premier "tecnico" voluto da Berlino. La domanda che sorge quindi e': sapra' Monti fare i nostri interessi anche a scapito di quelli tedeschi?
Il problema e' che Monti, per far bene il suo lavoro, dovra' spiegare alla carissima Frau Merkel che la Germania e' cresciuta in questi 10 anni fottendoci nel culo alla grande, abusando del suo potere all'interno della BCE, senza manco usare la vaselina.
Che il nostro spread e' 400 punti base piu' alto di quando dovrebbe essere a causa della politica filo-tedesca delle istituzioni europee, BCE in primis, che ci sta esponendo ad un rischio di default superiore a quel che l'Italia meriterebbe per cause endogene.
Se gli interessi sul nostro debito oggi stanno al 7%, be', il 3% di quegli interessi e' colpa nostra (cause endogene), ma ben il 4% e' colpa non nostra (cause esogene).

E sarebbe bene che Monti spiegasse anche alla Merkel che se la Germania non coopera ed accetta che la BCE agisca come agisce la Federal Reserve negli USA (cioe' stampando moneta), allora uscire dall'eurozona resta la nostra unica opzione.
Per l'Italia sara' una scelta dolorosa, ma obbligata.
Per la Germania sara' altrettanto dolorosa (se l'Italia esce dall'Eurozona tutta questa UE filotedesca va a puttane in dieci minuti), ma la Germania ha modo di evitare questo scenario.
Anche perche' la situazione sta velocemente degenerando.

Questa estate sentivo degli pseudo-economisti imbecilli vaneggiare di un "euro a due velocita' ". Probailmente sono la stessa manica di selvaggi pompinari che profetizzavano che la caduta di Berlusconi avrebbe fatto calare lo spread BTp-Bund di 200 punti base.
Questi cazzoni, comunque, in pratica profetizzavano un super-euro per i paesi "tripla A" (Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania e Finlandia) ed un euro di serie B per noi PIIGS. Sono passati appena 3 mesi e gia' oggi in questo fantomatico "super-euro" non c'e' piu' posto per Francia e Belgio, i cui titoli di stato sono sotto pressione come lo erano i nostri qualche mese fa. Noi siamo qualche mese avanti nella marcia vestro il disastro, ma il trend di BTp ed Oat e' identico, la destinazione e' la medesima: se la Germania non interviene, la Francia ed il Belgio saranno la nuova Italia nel giro di molto poco.
Ed a quel punto voglio vedere cosa cazzo se ne fara' la Germania di un super-euro per commerciare con Danimarca e Finlandia, quando il resto dell'Europa sara' nuovamente libero di operare svalutazioni competitive a danno dei crucchi.

7 commenti:

  1. Bell'analisi nugiu, sempre speziata e pungente come piace a noi. Su alcune cose avrei preferito entrassi più in dettaglio però.

    Ad esempio, tu affermi che la BCE se non fosse controllata dai tedeschi dovrebbe soccorrerci come se fosse la nostra banca centrale, ma quindi intendi una monetizzazione del debito pura o secondo te potrebbero funzionare altre possibili vie (Eurobond su tutte)?
    E cosa pensi del fatto che la Merkel si dice contraria all'uso della BCE come prestatore di ultima istanza (e agli Eurobond) ma favorevolissima a una modifica dei trattati per aumentare l'integrazione fiscale europea (cosa da tanto ambita, ma che salta fuori proprio ora che non è possibile attuarla dato che la modifica dei trattati richiede 3-4 anni, tempo che noi non abbiamo)? C'è dietro un altro modo per fregarci?

    Inoltre, secondo molte testate economiche anche ipotizzando che la BCE svalutasse l'euro e questa specifica crisi finisse, subito dopo potrebbero ripresentarsi crisi analoghe se non si interviene sul problema strutturale dell'area euro, ovvero il fatto che 17 paesi con 17 economie a diversa velocità e 17 politiche fiscali non possono coesistere in un'unità monetaria così come sono. Potrebbero se, come negli USA, ci fosse totale cooperazione interna. Ma a causa delle nostre barriere culturali nessuno vuole aiutare nessun altro. Quindi o si preme sull'acceleratore dell'integrazione o saremo in perenne recessione. Cosa ne pensi?

    Secondo molti, inoltre, l'Europa dovrebbe decidere di aprirsi verso il mercato globalizzato in cui comanda la Cina, abbandonando lo spirito protezionistico tipico del vecchio continente (anche l'UK esporta verso i BRICs molto meno che verso l'UE). So che tu sostieni la causa anti-cinese, cosa ne pensi al riguardo?

    Infine, secondo l'Economist (hai preso da il confronto UK-Spagna?) "entrare nell'euro è stato un errore, ma uscirne sarebbe uno peggiore" (riferito a tutti tranne che alla Grecia) dato che "uscirne non gioverebbe ad alcun membro." Anche nel caso italiano, infatti, uscire vorrebbe dire magari ottenere maggiore competitività nelle esportazioni grazie a una moneta debole, ma internamente assisteremmo a un vero disastro sociale. Anche perché uscire dall'euro sarebbe come contrarre default, nel senso che per un po' non riusciremmo più a contrarre debito. Elimineremmo i parassiti? Mah...

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  2. 1) Personalmente penso che monetizzare il debito sia la via migliore, e sono scettico sugli eurobond.
    Ci sono vari motivi sul perché la pensi così.
    Il più importante è questo: in questi mesi si è sentito discutere elle ipotesi più strane sul destino dell'europa. C'è un ministro polacco che dice che ci attende una guerra nel continente. Ci sono quelli che vogliono l'euro del nord. Quelli che parlano di ritorno alle valute nazionali. Quelli che decretano la fine dell'unione europea.
    Quindi allo stato attuale, se fossi un investitore, scommetterei di più sull'esistenza dello stato-nazione Italia da qui a 10 anni piuttosto che di una confederazione monetaria come l'Eurozona.
    Rischiamo di illuderci di avere trovato l'arma fine-di-mondo per proteggerci dalla speculazione per ritrovarci in mano una pietra scheggiata, un'arma da neolitico insomma.
    Noi europei abbiamo già preso per il culo i mercati 100 ed una volta: i vertici a 27 da cui escono tutti sorridenti per dire "ehi, abbiamo trovato la panacea, questo tranquillizzerà tutti". Poi alla fine si scopre che sono solo promesse vane (lo ha detto PERFINO Draghi qualche giorno fa).
    Poi non dimentichiamo chi parla di eurobond: Romano Prodi, quello che ci ha fatto sputare sangue per metterci sulla via della bancarotta.

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  3. 2) Quando fu introdotto l'euro ci dissero che le economie del continente procedevano convergendo, a patto di rispettare i patti di Maastricht. I patti di Maastricht però non li ha rispettati davvero nessuno, e le economie europee sono andate divergendo. Alla fine, lo spread misura proprio questo: quanto l'eurozona sta esplodendo.

    Per cui sì, è possibile che anche far comprare debito alla BCE non basti a risolvere tutti i problemi.
    Ma almeno farà guadagnare tempo, che è ciò che manca sempre di più. Il tasso di interesse sul nostro debito non può restare a lungo attorno al 7%, altrimenti la bancarotta è garantita.
    Prima dobbiamo uscire da questa crisi acuta e poi affrontare delle riforme strutturali, nazionali (vedi post su debito e parassiti) ed europee (affronterò questa questione in futuro, andando a rispolverare il "peccato originale" della UE).

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  4. 3) Sono anti-cinese nel senso che penso che la Cina sia una minaccia per tutto l'Occidente. Per le nostre economie e per quel che resta della nostra capacità di proiezione di forza.
    Ma non penso affatto che la Cina si debba affrontare adottando misure protezionistiche.

    Premesso che nel lungo periodo la competizione con la Cina per noi occidentali è persa (i numeri ci danno contro, c'è poco da fare), c'è modo e modo di perdere la nostra posizione di leadership.
    Chiudersi nel protezionismo è la via più facile per illuderci di essere sempre benestanti, salvo scorpire all'improvviso che siamo arretrati e che la ricchezza del mondo si è spostata in Asia.

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  5. 4) Uscire dall'euro e fare bancarotta sono due scenari che per l'Italia vanno a braccetto, e sono certamente negativi. Ma di questo passo finiranno per concretizzarsi.

    L'Italia (e prima di lei Irlanda, Portogallo e Gracia) si è ficcata nella situazione dell'Argentina: abbiamo una moneta straniera che risponde ai bisogni di uno stato straniero.

    Visto che esigenze italiane e tedesche sono divergenti, o la situazione viene riequilibrata a nostro vantaggio, o non saremo in grado di far fronte alla combo recessione+debito e dovremo fare bancarotta uscendo dall'euro.

    Se questo accadrà, sarebbe bene che il paese cercasse di approfittarne: anche il disastro della bancarotta è una occasione per ripartire da zero (90 miliardi di interessi sul debito che noi attualmente paghiamo ogni anno... in una legislatura fanno quasi 500 miliardi in più a disposizione della nazione!). Certo, se si riparte da zero per perpetuare i vecchi vizi (parassitismo, corruzione) sarà stato tutto inutile.
    Ma è anche possibile che una bancarotta faccia talmente tanto male che nessuno avrebbe più voglia di tollerare le sanguisughe.
    Staremo a vedere.

    Diciamo che con l'ennesimo vertice fallimentare di oggi (Merkel-Sarkozy-Monti) ci siamo ulteriormente avvicinati alla bancarotta.
    Ricordo che entro aprile l'Italia deve rinnovare circa 300 miliardi di euro di debito. Se le aste finiranno con interessi prossimi al 7% abbiamo chiuso, la bancarotta sarà inevitabile.

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  6. Davvero ottimo, sono stupita della tua capacità affabulatoria e chiarezza espositiva.

    Torna a scrivere e complimenti!

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