mercoledì 23 novembre 2011

Disastro, parte I: cause endogene


Cause endogene: debito & parassiti

L'elevato livello di debito e la scarsa crescita economica dell'Italia. Sono due aspetti di uno stesso fenomeno, che consiste nell'elargizione di soldi pubblici senza alcun ritorno. Un ritorno che dovrebbe essere in termini di ricchezza creata, o di servizi che agevolino il compito di creera' tale ricchezza.
Attualmente le casse dello stato sono saccheggiate da un esercito di persone che percepisce soldi pubblici senza dare niente in cambio: pagati per esistere.
Non e' la prima volta che affronto questa tema, ma e' cosi' centrale per capire la merda in cui ci siamo cacciati che mi tocca ribadirlo.
A partire da un sistema dell'istruzione che non da' competenze lavorativamente spendibili qui (dove "qui" sta a significare "nel mercato del lavoro italiano"), e che quindi e' solo una inutile rimessa per le nostre casse.
Rimessa perche' costa.
Rimessa perche' induce i ragazzi a perdere tempo dietro cose che non serviranno loro.
Quando c'era l'abbondanza forse ci potevamo permettere di perdere tempo in cagate. Oggi che l'abbondanza si sta celermente spostando dall'Occidente verso lidi popolati da gente (giustamente!) piu' affamata, non ci possiamo permettere un bel cazzo di niente.
I soliti sinistrorsi hanno sempre da riempirsi la bocca con la parola "cultura": "l'istruzione pubblica deve tutelare e fornire cultura".
No ragazzi. L'istruzione pubblica deve fornire strumenti per sopravvivere.

In questi mesi, tra le svariate cose che ho fatto, ho anche partecipato ad un corso regionale per dottorandi di merda come me, in cui una psicologa discute con noi di aspirazioni/prospettive lavorative. In generale, da figlio di una psicologa, la stima che ho per la psicologia si aggira attorno allo zero.
Ciononostante, una delle prime cose che lei ha detto e' che, alla fine della fiera, bisogna fare dei compromessi con la realta' per far si' che almeno una parte delle propie aspirazioni possano concretizzarsi. Niente compromessi? Bene, allora e le aspirazioni che avete rimarranno solo nella vostra testa.

Ed ha citato se stessa come esempio: “so che qui sono ricercatrice ed in Francia ho l'abilitazione ad ordinario. Ma io ho scelto di vivere qui, ben sapendo che avrei fatto meno carriera, dunque ho accettato dei compromessi pur di restare qua, ed e' perfettamente inutile che io mi lamenti di come sarebbero le cose in un altro posto.”

Questo concetto, cosi' semplice, i comunistelli succhiacazzi del mio gruppo di studio (per lo piu' luridi fricchettoni che fanno dottorati della minchia standosene a casa a spararsi centinaia di seghe) non sono stati in grado di capirlo.
Ma e' logico: nella loro testolina, hanno stabilito a priori che "lo stato li deve sfamare perche' loro fanno cultura". Quindi, pretendono che la realta' si adatti a questa loro idea.
Questo modo di fare e' intrinsecamente "disadattivo", cosi' come e' da disadattati tutta la merda che ne consegue, ovvero lamentazoni continue e l'autocommiserazione: "questo paese non valorizza la mia cultura!".
Il trionfo del principio di realta': la realta' e' questa, puoi sforzarti di cambiarla, ma ci devi comunque vivere dentro, non puoi rifiutarla.
La sapete la cosa divertente? Mentre questa psicologa diceva che lamentarsi e' da coglioni perche' sapevamo benissimo in che tunnel di merda ci stavamo ficcando, a duecento metri da li' una banda di "indignados" accampata in una delle piazze piu' belle della mia stracazzo di citta' faceva esattamente questo: si lamentava e pretendeva che il piombo si tramutasse in oro perche' loro volevano cosi'.

Questa mentalita' di merda ha da finire se si vuole pretendere di sopravvivere. Questa mentalita' di merda nasce dal fatto che una banda di infami parassiti prima di noi ha campato a spese dello stato dando in cambio meno di Fantozzi. Ma all'epoca l'Italia poteva permettersi di mantenere quella banda di parassiti. Oggi questo non e' piu' possibile, ma i gggiovani sono comunque cresciuti con l'aspirazione di diventare a loro volta dei parassiti.
Quando non ci riescono, cosa fanno? Si “indignano”!
Vogliamo essere delle luride zecche anche noi, dateci il reddito di cittadinanza.“
Intendiamoci, sto usando un termine forte come “parassita” per indicare una serie di comportamenti (e pretese) molto vasta, messi in atto magari anche da persone piu' che degne.
Il problema, lo ripeto, e' che anche se tu hai lavorato 40 anni spezzandoti la schiena, non puoi ergerti in difesa della tua pensione retributiva sapendo che chi verra' dopo di te avra' il 30% dell'ultima busta paga. O meglio, se pur sapendo questo lo fai, poi ti tieni questo epiteto di “parassita”.
Parassita e' chi chiede trattamenti assistenziali senza dare nulla (e questa e' la feccia del mondo), ma parassita e' anche chi chiede trattamenti assistenziali che sono diventati insostenibili in questo mondo. Oltre che, evidentemente, chi usufruisce di servizi pubblici e poi evade le tasse.
Il principio di realta' (tra cio' che e' sostenibile e cio' che non lo e') e' il discrimine tra il giusto e lo sbagliato. Piu' post-ideologico di cosi' si muore, alla faccia di chi mi accusa invece di essere liberista ideologizzato.

Dunque, mettetevi il cuore in pace, parassiti-wannabe: i parassiti si stanno estinguendo in Occidente. Il parassita ha bisogno di attaccarsi ad un ospite per succhiargli il sangue, e qua l'ospite (= la parte produttiva del paese) sta tirando le cuoia.
Certo, quancuno dei gggiovani di oggi riuscira' nel suo intento di sanguisuga. Ma saranno sempre meno, ed i criteri per riuscirci sempre piu' restrittivi. Una volta se avevi un parente professore entravi di ruolo all'universita' anche se avevi il QI di Renzo Bossi. Oggi deve essere come minimo preside di facolta', domani magari rettore: sempre meno gente riuscira' a succhiare sangue.
Per finire, ricordo che creare debito per far sopravvivere i parassiti e' due volte criminale: criminale perche' questo debito lo stiamo pagando con interessi sempre maggiori. Criminale perche' per affannarsi a pagarlo si soffoca la parte piu' produttiva del paese di tasse e vincoli fatti a creare posti per parassiti.
Debito e crescita sono legati. Non solo perche' il debito viene relativizzato alle dimensioni del PIL nazionale ("l'Italia ha un debito che e' il 120% del PIL"), ma anche perche' il debito serve a far prosperare quelle stesse persone improduttive che campano di soldi presi dalle tasche di chi lavora sul serio.

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