mercoledì 23 novembre 2011

Disastro, parte II: cause esogene


Cause esogene: USA & Terzo Reich

Se il punto precedente era un'autocritica da Italiano all'Italia, non va dimenticato che siamo in una montagna di merda anche per cause di cui non siamo reponsabili.
L'esplosione della bolla dei mutui sub-prime, infilati in ogni genere di titoli derivati, ha depresso l'intera economia dell'Occidente ed ha origini in primo luogo americane.
Americane sono anche le incertezze politiche sul debito USA: gli USA sono arrivati a pochi giorni dal default questa estate perche' presidente (DEM) e camera (GOP) non si stavano trovando d'accordo sull'opportunita' di creare nuovo debito per mandare avanti la macchina federale. Alla fine hanno trovato un accordo di merda: hanno deciso di creare nuovo debito ma hanno demandato le decisioni sul taglio alla spesa ad una commissione mista che ovviamente non ha trovato nessun accordo. In caso di mancato accordo, partiranno tagli orizzontali alla spesa federale che deprimeranno ancora di piu' l'economia.

Poi c'e' la causa prima di tutta questa merda: la causa si chiama "Berlino".
Da che la Germania si e' riunificata, ha deciso che l'Europa e' il suo feudo di caccia. E gli altri europei gliel'hanno lasciato credere (britannici a parte) adeguandosi supinamente alle decisioni di Berlino.
In sintesi la situazione e' piu' o meno questa: l'Italia e le altre nazioni dell'Eurozona hanno perso la propria sovranita' monetaria demandandola alla BCE. Dentro la BCE comandano i tedeschi, che hanno due obiettivi perfettamente coerenti tra loro.
Il primo e' tenere bassa l'inflazione, ovverosia alto il costo del denaro. Per motivi storici (l'inflazione galoppante mando' in pezzi la Germania di Weimar) e perche' per natura il tedesco ama la tranquillita' finanziaria (la propria, si intende) e per ottenerla e' disposto a sacrificare anche il dinamismo che per forza di cose porta alla crescita.
Il secondo e' fottere i suoi concorrenti interni nel settore manifatturiero, in primis l'Italia. Come? Inducendo la BCE a tenere alto il costo del denaro, cosi' da penalizzare quelle economie (come quella italiana) che hanno sempre fatto affidamento sulla svalutazione della propria moneta per gestire il proprio debito e guadagnare competitivita'.
La BCE ha nascosto per anni ed anni questa merda lanciando periodici appelli contro “il rischio inflazione”. Va da se' che in questi ani l'inflazione non si e' manco vistacol binocolo.

Intendiamoci, il fatto che la nostra economia abbisognasse di svalutazioni competitive era un nostro oggettivo difetto. Ma non si puo' negare che quel sistema avesse funzionato molto meglio del sistema che l'ha sostituito.
Il sistema che l'ha sostituito e' il piatto che la Germania ha servito all'Europa, ed all'Italia in modo particolare: 10 anni di crescita economica vicina allo 0% e una economia spinta verso la deindustrializzazione. Cosi' che l'unica potenza manifatturiera in questo continente resti la Germania stessa.
E' grazie a questa ricetta economica che oggi siamo vicini al baratro: la scarsa crescita ha reso insostenibile il nostro debito; inoltre, il fatto che l'Italia non abbia voce in capitolo sulla gestione della sua stessa moneta (sull'euro decide solo la Germania) rende i conti pubblici italiani ancora piu' a rischio, perche' lo stato italiano non puo' autonomamente dire alla sua banca centrale di stampare moneta per comprare titoli di stato. La Federal Reserve lo fa. La Banca d'Inghilterra lo fa. La Banca d'Italia no perche' non puo' stampare moneta. La BCE lo potrebbe fare ma i tedeschi, per le ragioni dette sopra, non hanno la minima intenzione di lasciarglielo fare.

Ricordate la bancarotta argentina? L'Argentina nel 2000 non aveva un rapporto debito/PIL sconvolgentemente alto. Di sicuro era inferiore al 60% (oggi, tanto per fare paragoni, il debito giapponese e' oltre il 200% del suo PIL, quello tedesco oltre l'80%). Il deficit era alto, ma il debito no: sarebbe stata una situazione sostenibile. Vero, ma c'era un problema: l'Argentina non poteva stampare liberamente moneta. Come mai? Perche' i politici Argentini, per combattere l'inflazione (vi ricorda nulla?) avevano pensato bene di agganciare il valore del peso argentino a quello del dollaro americano. Ed e' successo quello che e' successo: siccome la Federal Reserve ha una politica monetaria che e' funzione delle esigenze di Washington e non di quelle di Buenos Aires, il debito argentino e' diventato rapidamente non sostenibile ed il governo ha dovuto dichiarare la bancarotta e svalutare urgentemente la sua moneta ed i debiti contratti in quella valuta.
E la nostra amata BCE, secondo voi, fa gli interessi di Berlino o quelli di Roma?

Cosa ci insegna questo? Che non avere controllo sulla nostra moneta ci espone a piu' rischi di insolvenza, non a meno! Essere legati ad una "moneta forte" e' un problema se la tua economia vive di svalutazioni competitive. E' per questo, ad esempio, che gli interessi sul debito spagnolo sono oltre il 6% mentre quelli sul debito britannico sono attorno al 2%: sia Spagna che UK hanno grosso modo lo stesso rapporto debito/PIL e lo stesso rapporto deficit/PIL. Eppure gli inglesi sono considerati "meno a rischio" (e di conseguenza pagano meno interessi) perche' sono liberi di gestire la sterlina come ritengono opportuno. Gli spagnoli non sono liberi di gestire l'euro come vogliono. Ci roviamo di fronte, dunque, ad un effetto che e' stimabile in circa il 4% di interesse in piu'. Fanno 400 punti base, per chi in questi giorni ama tanto parlare di spread.
In pratica i tedeschi hanno voluto a botte piena e la moglie ubriaca, e per adesso l'hanno ottenuta perche' i governi dell'eurozona si sono fatti abbindolare da false promesse sull'euro. Prodi, tanto per dirne una, disse che con l'unione monetaria il rischio di una bancarotta italiana era scongiurato: oggi che i tassi di interesse sul debito italiano viaggiano attorno al punto di non ritorno (7%) vediamo le sue parole per la merda che sono sempre state.
Questa Europa in cui comanda la Germania ce l'ha messo nel culo per 9 anni, ma da che si e' innescata la crisi dei mutui sub-prime la situazione e' completamente degenerata.
Qualcuno dira' che se si fossero rispettati gli accordi di Maastricht questo non sarebbe accaduto.
In parte e' vero, peccato pero' che i parametri di Maastricht non li abbia rispettati nessuno. Belgio, Francia, Italia, Germania (tutti paesi fondatori della UE), Spagna e Gran Bretagna hanno tutti visto il proprio debito aumentare di almeno il 20% in rapporto al proprio PIL. Da questo punto di vista, l'Italia non e' andata peggio degli altri. Il problema e' che partiva da una situazione gia' problematica (il 100% del rapporto debito/PIL).

Nessun commento:

Posta un commento