martedì 15 marzo 2011

Fading memories

Scavando negli archivi della rete, mi è stato fatto notare quanto scrissi il 22 settembre 2008.
Avevo completamente dimenticato di aver mai scritto una cosa del genere, ma mi sembra tuttora attuale e lo ripropino qui.
Quando scrissi questa roba il governo Prodi II era collassato da qualche mese, Veltroni aveva perso le elezioni, i comunisti erano stati cacciati per la prima volta dal parlamento e si era appena insediato il Berlusconi IV. E sì, all'epoca mi professavo ancora "di sinistra". Ma stavo per smettere.

Noi di sinistra siamo sempre pronti a criticare i vertici, ma per una volta occupiamoci della "base" della sinistra, del suo "popolo" fatto di intellettuali e manifestanti...
Carlo Giuliani, teppista e criminale, è assurto ad idolo dei no-global per il solo fatto di essere risucito a farsi ammazzare.
Quella singola morte, evitabile ma comprensibile, ha oscurato i veri abusi perpetrati alla scuola Diaz ed alla caserma Bolzaneto.
Alle primarie dell'Unione, due anni fa, si presenta una banda di incappucciati: si fanno chiamare "disobbedienti", e si candidano (senza speranza, ma si candidano) a guidare la coalizione che vincerà le elezioni.
Senza mai essersi tolti i passamontagna dalla testa.
Manifestazione per la pace, ma si bruciano le bandiere di Israele e Fassino viene cacciato a pedate.
Solo chi fa professione di antisemitismo e va in giro con caschi e passamontagna può dirsi un vero pacifista!
All'interno del sindacato si tiene un referendum per una vertenza collettiva.
Vince di gran lunga il "sì", ma i metalmeccanici dicono "no" e si ferma tutto, anche se sono minoranza.
Scopriamo così che alcuni lavoratori sono più lavoratori di altri, parafrasando Orwell.
Se c'è un pestaggio al concerto della Banda Bassotti a Roma come nel 2007 con Veltroni la colpa non è dell'amministrazione.
Se viene pestato un fricchettone dei centri sociali a colpa è di "Alemanno Fascista" che dà mano libera ai suoi picchiatori.
Vengo informato che a Roma con Alemanno al potere c'è un clima omofobo anche a gay street: come fanno a dirlo?
Semplice, i gay si lamentano su Repubblica che la gente li guarda di traverso per strada. Ahhhh, terribile.
Quando un gay viene pestato a Roma è colpa della destra omofoba scatenata da Alemanno.
Quando un anno fa una coppia gay è stata arrestata dalla polizia davanti al colosseo però la colpa non era di Veltroni.
Abdul Guibre diventa la nuova icona dell'antirazzismo militante: appena un ragazzo di colore muore, subito i nostri intellettuali sdegnati si mobilitano e fanno fiaccolate.
MicroMega, fucina dell'intellighenzia di sinistra più "illuminata", mi manda mail per dirmi che siamo "tutti Abdul" (strano, io non ricordo di aver mai rubato nei negozi, neppure un biscotto, e non vado in giro assieme a gente armata di spranghe) e mi manda un banner con la sua foto da negro da telefilm, come fosse un santino.
Ma questo non è speculare sulla sua morte, tranquilli, Paolo Flores d'Arcais non si permetterebbe mai.
E non importa se l' "omicidio razzista" si rivela essere il solito omicidio per futili motivi, come tanti ce ne sono (purtroppo) ogni giorno
...e così via. Si può andare avanti all'infinito.
Se non condividete il punto di vista di questa "sinistra militante" sempre pronta a fare fiaccolate anche sul nulla, non meritate di far parte della "sinistra".
Venite declassati subito a "merdine veltroniane" o (peggio) "populisti dipietristi" ed il vostro accesso ai salotti buoni dei radical-chic verrà impedito.
Così come verrete cacciati dalla loro immagine speculare, cioè il centro sociale dei fricchettoni drogati.
Nel mezzo tra i due estremi (salotti buoni e centri di spaccio) non c'è nulla, non c'è più la "sinistra".

Ed io in questa "sinistra" non mi ci riconosco più.
Sono cambiato io o è cambiato il nocciolo "duro e puro" della sinistra?

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