http://www.repubblica.it/2009/05/sez...-africani.html16 maggio 2009.Avevo completamente dimenticato di aver mai scritto una cosa del genere, ma mi sembra tuttora attuale e lo ripropino qui.Quando scrissi questa roba il governo Prodi II era collassato da qualche mese, Veltroni aveva perso le elezioni, i comunisti erano stati cacciati per la prima volta dal parlamento e si era appena insediato il Berlusconi IV. E sì, all'epoca mi professavo ancora "di sinistra". Ma stavo per smettere.
Qua siamo dunque davanti a due fenomeni interessanti:
- Gli italiani in maggioranza col posto fisso, gli immigrati precari.
Cosa che, per questi ultimi, rappresenta una dannazione doppia.
- La decisione presa a maggioranza dai lavoratori (ed imposta col referendum anche ai sindacalisti recalcitanti) di violare i diritti di altri lavoratori "diversi" da loro. "Diversi" perché ancora precari e soprattutto perché non-italiani.
A parte la moralità o meno di questa decisione, vi sembra che sia oculata o che avrà conseguenze spiacevoli anche per chi l'ha presa?
E il fenomeno dei lavoratori sindacalizzati ma con tessera della Lega in tasca, porterà ad un rafforzamento del sindacato (dopotutto, la Lega è al governo) o finirà per impedire il raggiungimento degli scopi strategici da sempre legati al sindacato?
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